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TREND-ONLINE: PERACCHI vs. PRECHTER


05/10/2009 – ANTEFATTO E PAROLE

Il Guru: Robert R. Prechter Jr.

«La borsa americana potrebbe soffrire un “pesantissimo declino”, dopo la salita ai massimi livelli dell’anno, di due settimane fa.
Lo S&P500 probabilmente scenderà “consistentemente sotto” i 676,53 punti, minimo degli ultimi dodici mesi, raggiunto il 9 di marzo. L’indice da lì era poi salito della bellezza di un 58% nei seguenti sette mesi, scontando il fatto che la recessione fosse finita.
Le azioni ora sono decisamente sopravalutate e perciò il mercato subirà una discesa di ben oltre un 34% dall’ultima chiusura di settimana, ndr 1.025,21)
».


Non posso nascondere che non apprezzo – seppur con una piega di “invidia”, ma sol perché non ne sarei capace! – quel tipo di analisti “one way”, come lo è appunto, e sempre più, divenuto Robert R. Prechter Jr., co-autore, con A. J. Frost del famoso Elliott Wave Principle.
Diventa troppo, troppo facile e banale, in almeno il 50% dei casi, (togliendo il fattore volatilità) azzeccare la propria previsione!…
Suvvia Lor Signori: era dal 1995 che è andato ripetendo la stessa solfa, e allora il Dow Jones quotava 3.700 punti circa, contro ai 12.000 e oltre attuali…

In taluni casi – suppongo – occorre quasi mentire a sé stessi; nell’altro caso significherebbe non essere analisti tecnici… e lo dico con molta desolazione.

Quella sopra è appunto una fra le tante dichiarazioni, simili tra loro eppur sempre con sfaccettature diverse, di R. Prechter, in particolare quella del 5 Ottobre 2009 e allora, stanco di leggere le sue solite boutade (la motivazione finale peraltro non era poi neppure di natura tecnica!), mi schierai decisamente contro lo stesso, con questa prima, di quella che poi divenne la “saga” del Peracchi vs. Prechter.



06/10/2009 – PAROLE E FATTI

Un Anonimo Carneade: Valerio Peracchi

«Non importa se ora il mercato sia “drogato”; se salga su dati palesemente taroccati; su reporting season altrettanto manipolate. Nulla conta alla fine, ma solo il risultato!
… Le dirò di più e come già le avevo anticipato in una intervista di un mesetto fa: le evidenze grafiche sull’indice S&P500 mostrano una chiara dinamica rialzista che potrebbe subire interruzioni solo al di sotto della fascia 1.016/1.036 punti.
Per gli esperti di Elliott, siamo (per essere ancora conservativi) almeno in una struttura di onde di grado Intermediate A-B-C di cui stiamo vivendo la prima (A) che dovrebbe condurre (per gli interessati al “sodo”) almeno a circa 1.230/1.260 punti di S&P500, entro gennaio/febbraio (potrei presumere).
Qui – e solo qui – subentrerà un meccanismo correttivo più complesso, alla soglia del ribasso/movimento lateral-discendente, che sarà etichettabile come Onda (B) e che potrebbe durare anche parecchi mesi (fin verso agosto/settembre 2010?).
A quel punto, dipendendo anche dal come e per quanto tempo si svilupperà questa Onda (B) semi-correttiva, inizierà la terminale Onda (C) che potrebbe portare nei pressi dei massimi del 2007 a 1.560 punti o addirittura sopra gli stessi, entro maggio del 2011 (1.750 circa?)....

... Per il momento, con dati altrettanto oggettivi alla mano, non si può ancora affermare che la correzione in atto dal 2000 sarebbe così finita!
Il problema vero (distruzione, povertà e morte di cui sopra) si avrà con più probabilità proprio se andassimo a fare segnare i nuovi massimi di sempre.
Lì potrebbe essere pericoloso e innescarsi un meccanismo inverso e se davvero la correzione non fosse finita...
».


Qui ho riportato soltanto due noccioli duri di quella mia stessa e lunga intervista a cui seguitarono poi infinite polemiche;

ricevetti anche alcune e-mail poco "carine", al limite del minatorio, alle quali decisi di non più replicare e, anzi – ora posso – chiedo pubblicamente scusa a quanti in buona fede scrivevano, i quali ancora oggi attendono una mia risposta;

decisi di lasciar parlare i fatti e penso (ho detto “penso”!) siano venuti dalla mia parte, anzi forse altri tappezzerebbero le strade di manifesti…
Io vorrei semplicemente lasciare la sensazione di avere svolto bene il mio lavoro e con serietà professionale e, qualora, in futuro, mi capitasse di sbagliare sarò sempre pronto a chiederne scusa e cambiare la mia view, qualora necessario, come feci nel corso del 2008, giacché è sempre e soltanto una questione di timing!

Mi chiamarono poi molte volte nel corso dei mesi a seguire, ma mi convinsi a concedere una nuova intervista, soltanto un anno dopo.
E da lì allora nacque:
Peracchi vs. Prechter, un Anno Dopo.

E visto che ero “tornato”, il giornalista di Trend-Online mi ricontattò poco tempo dopo – ma sempre con quella leggerezza per la quale non mi sento di dire: “no!” – e allora nacque Rambo III, il terzo e ultimo filone della saga Peracchi vs. Prechter:
Peracchi vs. Prechter 2-0: solo il Primo Tempo?

Fu la prima intervista del 2011, la prima nella quale avevo focalizzato la mia attenzione sulla prima/seconda settimana del mese di luglio (anziché maggio 2011), punto di set-up direi ancora d’estrema attualità in questi ultimi giorni, già ricavato peraltro interamente con la nuova teoria delle Fibonacci Waves, sottilissima rielaborazione – come detto – delle mia pur sempre cara “nemica amatissima”, Elliott Wave Theory.

Poi, poco più tardi, ma si tratta di storia recentissima – direi – sono divenuto molto più cauto sul mercato… ma attenzione!
Non l’ho detto ora, perché già lo dicevo allora, ma poiché ne ho trovato i riscontri grafici e così sono state concepite le ultime due interviste di quest’anno: quella che metto qui in link:
Vicina l’ora della Verità?
del 18 maggio e quella del mese successivo che al momento trovi nella pagina successiva di questa Sezione Adesso È a Serio Rischio lo Scenario Rialzista… sezione da intentersi breve traccia del mio lavoro in questi ultimi anni…

Dunque anche qui è sceso ancora una volta in campo il mio “rispetto e amore” per l’AT che mi hanno obbligato e mi obbligano anche al fine di poterTi portare, caro Lettore, sulla corretta interpretazione della EWT e di conseguenza a un sagace utilizzo.
Ancorché se uno dei suoi figli la “tradisce” (non voglio neppure saperne i fini!), finisce per tradire chi la usa.

E parafrasando il grande Massimo Troisi de "Il Postino", può certo dirsi:
«L'analisi (nel film era “poesia”!) non è di chi la scrive, ma è di chi gli serve!».

Pavia, 21 Luglio 2011