audiosi
> Leading Articles > 29 Luglio 2012 - Olympic Games

Non Sei Registrato?
Registrati Ora!

User o Password dimenticate?
Recupero password

Nautilus
OLYMPIC GAMES

not only… Words Games?



Con gli Europei di calcio del recente giugno, si era vissuta la precedente stagione di speranza per il folto popolo – ormai persino incapace di reagire – dei risparmiatori italiani, vittime incolpevoli delle peggiori incertezze.

Poi, recentemente, una serie di vere e proprie minacce e persino invettive, come mi è occorso di leggere.

Non certo la prima volta.

Lo scorso anno, la scorsa estate, i giornali “invitavano” ai saldi italiani.



Criticai con asprezza (la mia consueta!) alcuni articoli del Corriere della Sera (il Corriere, poiché leggo quello; ciò sia chiaro!… molto peggio per altri!),
ove si discuteva del valore del solo patrimonio immobiliare o in quadri di certe S.p.A. a noi ben note…

Ora, oggi e fino a ieri, dall’ottimismo e dallo sminuire di allora, predicavano la distruzione (non sempre a torto, occorre certo sottolineare) della valuta europea e di tutti i pericoli insiti in essa.
Si è giunti alla video-chat giornalistica, in soccorso del risparmiatore!

E dunque tutti fuori dall’€, mentre questo sito ha sempre dichiaratamente parlato di un € che tutto sembrava fuorché un asset in crisi.

Io stesso, certamente e la scorsa settimana, non ho potuto fare a meno di palesare tutti i miei dubbi di tenuta per il mercato domestico (stigmatizzando la gestione di questa famosa crisi, regalataci con un abile “volteggio” dagli USA… lo ripeto!) che, certo formalmente, residuano, sebbene sostanzialmente occorra (e altamente) prendere atto di questo “salto triplo” di Mario Draghi che, a prima vista, rafforza l’Europa, ma in sostanza (ancora!) la spacca in due e forse più di quanto già non lo fosse prima dell’ultimo giovedì.

E il salto triplo di Mario Draghi, il suo balzo tigresco oltre il cerchio di fuoco, non deve essere assolutamente giudicato quale impresa in solitario.
Giammai!

Non sono state le parole del singolo a muovere i mercati.
Sarebbe durato un’ora!
E dunque questa volta non è soltanto una guerra di parole…
Words War” alla britannica suonerebbe certo meglio anche quanto ad allitterazione!

Se Draghi è partito all’attacco è perché alle spalle si era – e si è – costruito una terribile task force, in grado di opporsi (forse definitivamente?) alla corazzata tedesca.
Quello di Mario Draghi e della BCE (tutta?) è un reale atto di forza, che tuttavia rischia di rompere in maniera definitiva quell’Asse obbligata, da una parte, Berlino e, dall’altra, Roma, Madrid, Parigi e Atene, un’alleanza di una forza contro cento debolezze.
E la tregua (in senso politico) allora durerà poco e avrà vita breve.

Ora arriva l’Olimpiade londinese e – nel pieno rispetto dell’antica tradizione – sembrerebbe invero giunto un altro periodo di pace.
Non a caso i giochi olimpici antichi erano dedicati a Zeus e, nella settimana del loro svolgimento, la pace doveva albergare sovrana ovunque.

E dunque se a Draghi è toccato il ruolo da “pompiere” (quello che s’invocava la scorsa settimana), con la performance in apnea, da saltatore, da centometrista alla Usain Bolt, ora il duro compito del fondista, del maratoneta, toccherà ancora una volta all’altro Mario, il Monti, giacché le parole si buttano lì…

E tutti siamo ricchi a parole…

Ma i denari reali mancano ancora.
La finanza pubblica (politica?) italiana ha fatto poco o nulla per andare verso un vero e reale risanamento.
La finanza pubblica dovrà ora fare tutto il possibile e anche di più per aiutare le piccole imprese a rinascere.
Sono poi le piccole imprese il motore primo per le grandi, ammesso che le grandi vi siano ancora e vogliano davvero stare sul suolo italico!

Per i mercati finanziari, la strada potrebbe tuttavia essere diversa da quella politica, appena sopra dipinta.

E dunque, da adesso in avanti, il dilemma, il boccone, più difficile da ingurgitare e digerire sarà il seguente:

«La pace finanziaria è nuovamente temporanea o vi sono i presupposti per un armistizio duraturo?».

Tantissime volte, in borsa, si teme il “già accaduto”.
A tal fine, non dovremo dunque tentare di esser vati di profezie intangibili o frati indovino per rispondere a tutto ciò.
Sappiamo che nell’anno in corso i rimbalzi sono spesso – se non sempre – esauriti in una falsa partenza; così era stato a marzo e poi tra fine giugno/inizio luglio e così era accaduto anche a ottobre del 2011 (il primo vero rebound, dopo la tremenda estate), mentre il DAX passava dai 5.000 punti agli oltre 7.000 di questo marzo, agli oltre 6.700 di qualche giorno fa…

Occorrerà semplicemente osservare e, per come si scrive da almeno sei mesi, sino a che la piazza germanica si comporterà peggio (come ha in effetti fatto in questi due ultimi giorni), ma in maniera sistematica e continuativa, rispetto alle altre piazze europee, vorrà dire che lo “effetto Draghi” viaggerà a “rilascio prolungato”.

Se un’incrinatura sarà notata, non vorrà dir nulla… o quasi!
Se due, il pericolo sarà nuovamente nell’aria.

Tuttavia questa ennesima seduta da oltre +5% è ciò che mi ha indotto alla riflessione presente nel Chart of The Week di questo torrido (non solo orrido, come poteva essere) week-end e portato alla raffigurazione qui presente in tabella.


◄ In questo quadro riassuntivo, si può osservare lo sviluppo delle sessioni di quest’ultimo anno.
Delle 147 sedute per ora svolte, ben 97 (quasi un terzo) sono terminate con una variazione superiore al 2% (e sin qui non importa se + o -).
Come potrà anche notarsi e sino alle sedute con variazione oltre il 4%, la bilancia pende a favore delle sedute al ribasso (V e VII colonna e frecce).

Ma improvvisamente e nell’anno dei minimi assoluti – il 24 u.s. è stato segnato il 12.363 di FTSE-Mib – oltre il 5% si riscontrano soltanto sessioni positive e questo è segno perlomeno di “avvertenza” come lo era stato per l’esame compiuto sull’indice DowJones effettuato nel mio libro e richiamato appunto nel soprammenzionato Chart of The Week.






E il grafico del FTSE-Mib, qui rappresentato, vorrebbe proprio evidenziare le due ultime candele, in long white body, andate oltre l’asticella del +5%:
la prima, del 29 Giugno, poi lentamente negata,
ora quella di giovedì, confermata poi venerdì, ma alla quale occorre fornire un ulteriore e nuovo seguito.

Pensate che, con la situazione tecnica attuale, la continuità di trend potrebbe essere garantita solo portandosi al di sopra dei 15.300/400 punti.

Dunque, sarà da ora in poi il percorso più difficile.
Domani (n.d.a. lunedì 30/07 per chi legge), si proverà il “passaggio di testimone” tra una settimana e l’altra.

L’indice tenterà il superamento di quella fascia-ostacolo resistenziale – proprio sotto la quale ha finito la sua “batteria” – e compresa tra:
13.620 e i
13.750 punti,
ma dovrà anche chiudervi sopra, al fine di non rischiare la figura in doji o, peggio, in shooting star, il che si tradurrebbe in interruzione del trend
se di breve o più di lungo, lo scopriremo giorno per giorno con gli aggiornamenti intra-day di FIB con Fibo




Pavia, 2012, July the 29th