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> Leading Articles > 19 Agosto 2012 - I Dubbi dell'AMer...kel(2) e non Soltanto!

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Nautilus
I DUBBI dell’AMER…KEL!

Un, Due, Tre Stella!… Stellina?


Non si sta iniziando a contare le stelle della bandiera USA!…
Potrebbe essere, ma non lo è!

Tantomeno, nessun richiamo al film di Bertrand Blier, regista francese poco conosciuto, ma dai toni fortissimi, aspri e crudi e molto allegorici, persin troppo…
Potrebbe essere, ma non lo è!

E se allora Un, due, tre, stella è semplicemente uno di quei giochi a cui tutti, da piccoli, almeno una volta è toccato di partecipare, nel film di Blier, le parole sono soltanto evocative, per quanto dalle stelle sia semplicissimo passare alla notte più buia e cupa, come la storia di Victorine (nel movie) ci insegna…

Come le ultime sedute di borsa potrebbero averci lasciato intendere, giacché, se vi sono gli ingredienti per uscire da una scomoda émpasse, sicuramente ancora fallisce la ricetta per mescidarli insieme e confezionare un pranzo che possa piacere a tutti.

Al di là di questo, la settimana potrebbe avere detto (o aggiunto) poco, soprattutto per gli “osservatori” meno attenti.
Al contrario, tre sono i fatti salienti di questa ottava (breve per il FTSE-Mib) e che potrebbero allora riverberarsi sulle prossime:

1) Effettivamente lo stesso FTSE-Mib ha performato decisamente meglio dell’indice tedesco (come, d’altra parte e da tempo, “richiestogli”) e infatti si è veduta la Merkel risalire in cattedra, ma con ancora poca enfasi; le sue idee probabilmente non sono tuttora chiare, la sua reale e nuova forza contrattuale ancor meno.
2) L’andamento del Bund pare sempre più seguire il differenziale di performance tra queste due borse (DAX contro FTSE-Mib).
3) L’America, col suo S&P500, si è mossa (giovedì, ma molto cautamente), interrompendo il “silenzio” dei “Sei giorni del Bradipo”, i quali evidentemente non sono un doppio “Tre giorni del Condor”!



Analizzando però con maggior dovizia e scandaglio, sul primo punto (strettamente connesso al secondo), si dirà che ciò è perdurato sino al primo pomeriggio di venerdì, quando il differenziale tra i due indici era dello 1,50% circa a favore della piazza italiana e quasi altrettanto per quello con lo EuroStoxx50, di cui si è veduto nel Chart of The Week il grafico di Relative Performance di lungo periodo (2005-oggi).

Poi venerdì, un poco all’improvviso, questo differenziale è andato progressivamente riducendosi, tanto che al termine della seduta europea questi erano i risultati:

FTSE-Mib: +1,30%;
DAX: +0,64% (differenziale di performance a favore FTSE-Mib: 0,66%);
EuroStoxx50: +0,61% (differenziale di performance a favore FTSE-Mib: 0,69%).

Ma per come si accennava in esordio, rispetto ai valori della mattinata, l’Italia ha chiuso in calo (si era quasi al +2%), mentre il DAX ha terminato in lieve crescendo (dal +0,30% di partenza) e, contemporaneamente a tutto ciò, ha ripreso a rafforzarsi il Bund tedesco, passato, dai circa 141,50 dell’apertura, ai 142,02 punti della chiusura, reazione peraltro iniziata già giovedì, come al solito anticipando un poco quello che sarebbe stato l’esito finale settimanale delle borse.

E il grafico sottoriprodotto evidenzia il particolare con l’ultima ellisse più grande e più a destra (parte inferiore chart) e, nel suo insieme, pone in risalto quella quasi incredibile “analogia di andamento” tra il Bund appunto (parte superiore chart) e il differenziale di performance DAX-FTSE-Mib, per come si diceva poche righe sopra.





Nel grafico stesso, potrà scorgersi tutta la zona di sinistra (ombreggiata chiara), in cui l’andamento dei due valori (pur rispecchiando una sommaria “vicinanza”) non era così fortemente correlato come lo è stato esattamente dal 29 Giugno in avanti e il 29 Giugno fu la prima seduta di importante rialzo (+6,65%) per il nostro indice, dopo la famosa notte di Bruxelles, quando – da lì – nacquero i primi “dubbi” della Merkel… e sino alle “pressioni” descritte (si spera lucidamente!) la scorsa settimana.

Particolarmente speciosa è la correlazione (evidentissima) compresa qui nella seconda zona ombreggiata e più minuta, correlazione tuttavia un po’ interrottasi dalla seduta di giovedì, cambio di marcia poi balzato evidentemente agli occhi, in tutta la sua chiarezza, durante il finale di venerdì.
Finale di venerdì, il quale ha, dapprima impedito al nostro indice di estendere i guadagni della prima mattina e poi costretto – non secondariamente e di conseguenza – a terminare in star (candela dal corpo minuto), una star bruttina, perché manifestatasi in concomitanza con lo up-gap dell’apertura, tutti segnali che potrebbero (se non prontamente smentiti) segnalare una prima interruzione all’ultimo up-trend e inscenato dai minimi del 24/25 Luglio, soprattutto quando e se la Germania tornasse anche soltanto per qualche giorno a comportarsi meglio del nostro indice, del quale, ultimo, si vede appunto il relativo chart.





Da questo grafico, si nota nettamente l’ombra superiore dell’ultima candela (in ellisse), aggiunta dell’apertura in up gap.
E con un’apertura così, il nostro indice si era praticamente “impegnato” a estendere i guadagni fin almeno a quota 15.310, per poi chiudervi sopra.

Obbligato a estendere la salita, soprattutto dopo le due candele bianche delle due sedute precedenti, già seguenti – loro stesse – a un più o meno lungo periodo di piccole doji e candele dai contorni dipinti d’incertezza (ellisse più grande) e manifestatesi proprio sotto la media mobile adattiva (secondo le FW) più probante… e invece è proprio finita in Un, due, tre, Stella!

È terminata in Un, due, tre, Stella, poiché qualcosa lo ha frenato, si è andati a “pescare troppo sul fondo” e infatti i best-performer della seduta hanno finito per essere quei titoli di poco spessore per l’indice, il che ha condotto a una chiusura finale a “soli” 15.124,69 punti.



Sarebbe dunque tutto abbastanza allarmante (almeno per il breve) se gli USA non fossero appunto usciti da quella “Sei giorni del Bradipo”, di cui all’inizio e di cui forse ancora ora, caro Lettore, ti stavi domandando cosa significasse.

Il termine è fresco di personale conio (inutile cercare in Google! ;-) ma al tempo stesso gli sviluppi delle ultime otto/nove sedute circa di S&P500 sono evento rarissimo a riscontrarsi nel passato.
A dirla tutta, dal 2000 a oggi una simile occorrenza si era manifestata soltanto in altre quattro circostanze, ma ben riducibili a due, poiché in realtà si era trattato di una coppia di occorrenze ravvicinate (vedasi due piccole ellissi, riferibili agli anni 2006 e 2010).

◄ Il grafico qui a fianco, sintetizza appunto in una visuale sinottica i gruppi di sedute “incriminate” e i periodi in cui si registrò un’analoga situazione, ossia sei sessioni consecutive con una somma di variazioni (ovviamente in senso assoluto, perciò +0,15% e -0,10% danno 0,25%) inferiori allo 1%!
A questo punto, verso Ottobre, potrebbe essere assai verosimile vivere una nuova e identica stagione “rarefatta” e allora poi davvero decidere sul da farsi…






Approfondimenti nelle Aree Riservate allo S&P500, dove potrai poi seguire l’evoluzione delle prossime giornate del nostro mercato, “minuto per minuto”,
così come per altri mercati, quali DAX, Bund e €/$, oltre a numerose idee di trading per il tuo operare sui mercati.



Pavia, 2012, August the 19th