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CAMERON con SVISTA?

Un singolar terzetto!


Sensazioni sparse sono quelle che sortiscono dagli esiti del vertice di Bruxelles, l’evento più atteso della settimana, quello dal quale doveva sortire una decisione importante sul futuro della UE e che invece sarà forse ricordato soltanto per il delizioso menù: filetto di biche di cerva!
Tanto fumo e davvero poco arrosto!

Ma non crediate che non possano trarsi utili, utilissime, indicazioni di sentiment!
Non certo poi che mi attendessi esiti diversi, da quest’ennesimo summit al buio.




Ero altresì sicuro che la Merkel (e lo avevo anche scritto, in tempi forse non ancora così sospetti), prima o poi, avrebbe ripristinato – e se possibile allungato – le distanze tra Germania e Resto d’Europa.
Soprattutto dopo le boutade estive di Mario Draghi – potrebbe dirsi – arrivato alla Presidenza della BCE non si sa per quale grazia divina, considerato l’ostracismo tedesco nei confronti dell’Italia.
Ombra lunga montiana e gruppi occulti (neppure troppo) di potere finanziario?
Ovvero: non ci fosse stato Mario Monti, l’altro Mario sarebbe mai arrivato allo scranno della Banca Centrale?
Non faccio altri nomi, ma avete inteso perfettamente!
Avevo già scritto a suo tempo anche su questo, ma nel frattempo ho mutato un poco idea e ora l’argomento non è di certo l’oggetto del contendere.

Lo è invece l’atteggiamento assunto dalla Cancelliera tedesca.
E quest’atteggiamento della Merkel risulterebbe comunque assolutamente normale e sin troppo facile l’averlo previsto.
Nessun merito!
Risulta un po’ più specioso invero che, in tutto questo lungo ménage, si inserisca un terzo incomodo (anzi più d’uno), proprio come in quei bellissimi film, qual è Camera con Vista, che James Ivory ha consegnato alla storia del cinema, consacrandosi egli stesso come uno dei maestri del Novecento.
E Camera con Vista ripercorre, in modo molto intimistico – a tratti soltanto, bucolico, con scene di gruppo festaiole e quasi ironiche – un intrigo molto banale, non fosse che a narrarlo è appunto uno che col cinema ci mangia a colazione, pranzo e cena e per un americano non è cosa da poco!… nonostante la sobrietà tipicamente inglese dei suoi film, ereditata probabilmente dalle sue frequentazioni indiane.

E nella storia d’amore tra Lucy e George (un’ancor giovine ma splendida Helena Bonham Carter e un pur bravo – in questa occasione – Julian Sands) si potrà ravvisare assai la storia d’amore e odio in essere tra i paesi dell’Europa, un’Europa però oramai nettamente divisa, in cui è perciò proprio nettamente possibile distinguere i sentimenti dei due partners:

•       Europa del Nord, da una parte,
con Germania, Olanda e Finlandia e Svezia e Danimarca (“Che vogliono ora queste ultime due?”, potrebbe venir da dire!… se non sono mai state amanti vere dell’Europa, per un verso o per l’altro);
•       Europa del Sud, dall’altra,
con Italia, Francia, Spagna e Paesi periferici mediterranei, quali Portogallo e Grecia.

Ebbene, se Lucy e George, pur contraddicendosi, di nascosto si baciano nell’amena toscana, le cose cambiano quando sulla scena e nella seconda parte del film (quella inglese) irrompe Cecil Wise, il nuovo fidanzato di Lucy (e forse il cognome “saggio” non fu scelto a caso!).

La saggezza dunque contro la passione, un eterno dualismo che da Ragione e Sentimento (e ancor prima) ci trasciniamo appresso, dall’origine forse dell’accoppiata Amore e Psiche che arriva dal lontano 200 a.C. per mano di quel Lucio Apuleo.

E sarebbe forse stato davvero soltanto Amore se nel “blocco” del Nord Europa non fosse entrata per la prima volta con questa prepotenza la Gran Bretagna di Cameron, ricostituendo così la quasi vetusta accoppiata, appunto Amore e Psiche.
Tuttavia, non è tanto il passo di Cameron a stupire (anche se formalmente fuori dall’Euro, la Gran Bretagna è uno dei più grandi contributori della UE stessa, dunque pieno il titolo di “dio Cameron”), quanto il passo della Merkel, in cerca di un alleato un po’ stranio, ma forse un po’ più forte (in questo momento) della “vecchia amata” France de Sarkozy et Carla, i quali ormai avevano “dislacciato” gli antichi e romantici rapporti col patrio Berlusconi.
In tutto questo, viene a collocarsi anche perfettamente il downgrade operato da Moody’s, soltanto qualche ora prima sul debito “franscese”.
È stato soltanto un bieco, ma studiato a tavolino, Merkel’s Alibi!
Per andare a cercare un’alleanza più solida, nel momento di maggior fragilità della Germania.

E questo fatto dunque ci rende palese quanto queste pagine, da mesi, auspicavano: un progressivo indebolimento della Germania, contro anche una semplice stabilità degli altri Paesi, ma pur sempre sufficiente a ridurre quel gap enorme, a livello economico e che l’andamento del tedesco DAX rispecchiava e rispecchia ancora in toto, se osservato nel lunghissimo periodo.

Tuttavia ora, con l’udire qualche scricchiolio nel trend, anche la stessa Merkel (peraltro in odore elettorale) deve piegarsi a qualche atto che non la lascerà indubbiamente senza sacrifizio.
E questo lo cercheremo proprio attimo per attimo, monitorando la performance dell’indice tedesco, il quale soltanto negli ultimi giorni ha provato a reagire alle brutte sedute d’inizio Novembre e che lo proiettavano verso quota 6.700 (per evitare poi gli ancora più profondi 6.200 punti).

Ha reagito, sì, a spike anch’esso, ma ora incontrerà la terribile prima candela nera, dalla quale aveva preso le mosse la seguente fase discendente e dunque riuscirà a districarsene?



Il chart del DAX, dove può benissimo apprezzarsi la violenta correzione seguita al primo long black body in ellisse più stretta.
La seconda ellisse evidenzia invece la maggior debolezza dell’indice tedesco e comunque la seguente reazione in forte V spike. Tal differenza balzerà ancora più evidente, già at first glance dalla semplice osservazione della correzione sull’indice EuroStoxx50 (seguente chart).




Per questo gli preferisco ancora il più sud-europeo EuroStoxx50, molto più contenuto e “morigerato” (strano a dirsi, ancor più ad accertarlo!) nella sua azione discendente.



Ed ecco invece il chart dello EuroStoxx50, dove può invece apprezzarsi la formazione in sideways dell’intero periodo correttivo (Settembre/Novembre).
Qui inoltre, il normal range di oscillazione è stato violato soltanto per un giorno (ellisse più in basso) proprio come per il FTSE-Mib, attribuendo così alla singola candela tutta la “potenza” di un reale bear trap.
E della sua realtà ne troviamo pronta testimonianza nel fatto che ora (con la chiusura del venerdì) quest’indice ha già completamente superato il long black body (altra ellisse e in toto simile a quella del precedente DAX) del 7 Novembre: particolare di rilevanza davvero estrema!




E se l’Italia dovesse riprendere a comportarsi ancora meglio di quest’ultimo (come spiegavo nel Chart of The Week) – ma è ancora a “mezza via” – ecco che dal cilindro del summit, pur uscendo un nulla di fatto, per me, umile “grafitante del mood”, sarebbero sortite inestimabili indicazioni sui futuri andamenti delle borse europee, le quali già, in ogni caso, hanno preso direzione opposta a quella cui sarebbe stato logico pensare, sia nel prima sia nel dopo-summit, giacché – come si diceva – La Borsa è mobile, ancor più di piuma al vento…!

Grazie dunque Angela, per questo “piegarsi”, per questa “svista” che molti non coglieranno, sempre troppo attenti a cogliere quel che è invece in “bella vista”.

Sicuramente troppo.
E in questo caso non è il tuo culone! ;-)





Pavia, 2012, November the 25th





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