Fibonacci Waves, Chart of the Week

«La borsa è mobile,
qual piuma al vento,
muta d’accento
e di pensier…»

Ovviamente era la “donna del verdiano Rigoletto”, a sedurci coll’irresistibile fascino della sua volubilità.
Così è per le Borse, a identico e paritetico modo!

E allora dico:
«Meno male che sia davvero così… Ben venga!
Altrimenti anche questo lavoro mi annoierebbe, al pari delle donne prevedibili!
Quindi, mariti, amanti, corteggiatori (non cortigiani!) beatevi della volubilità dell’amata: è ciò che vi fa godere e impazzire, al contempo! (non lamentatevene!)… ma ovviamente non vi sto a dipanare tutto il resto della romanza, al semplice fine di non farvela divenire invisa.
Chi lo desidera, potrà divertirsi (o meno) leggendolo da solo, nel suo sancta sanctorum (che, con Santoro e con lo sfidante repubblicano di Obama, nulla ci azzeccano, garbugli a parte!)»

E dunque, in questa particolare stagione economico-finanziaria, se si osservassero i mercati – limitando la visione al proprio naso o giù di lì… – si correrebbe il grossissimo rischio di prendere goffe e incredibili cantonate.
L’esempio – proprio a sommo paradigma – lo abbiamo a portata di naso… pardon, grafico!… ed è nel Chart of The Week della scorsa settimana, quando su queste pagine si dava per molto imminente (e così è stato davvero!) un’importante inversione sullo S&P500, proprio nel momento in cui la quasi totalità degli operatori – e anche più attenti – lo dava per spacciato, non senza dopo aver compiuto giusta opera di ammenda per avere sottovalutato la correzione precedente, ma forse facendo anche bene, visti gli esiti ultimi.

Calma però, non siamo ancora fuori!
Almeno completamente!
Per gli USA!

Diverso potrebbe essere per il nostro indice (qui, oggi, in grafico), giunto invece già a un punto chiave, il quale è tanto e talmente vicino che è ben d’uopo richiamare quanto si preavvertiva più di un mese fa, nello “scabroso” (poiché criticato, ma io non dico ciò che non vedo, sol per accontentar qualcuno e disilludere i meno!) articolo Point Break (ultimo grafico e commento a corredo).

In questo intervallo di tempo (era il 5 Ottobre), il nostro indice aveva anche perduto competitività nei confronti di un più brioso EuroStoxx50 (summa e sintesi dell’Europa area €), muovendosi però all’interno di quella fascia di sicurezza (area ombreggiata in lower chart), restituendo dunque in parte quanto recuperato in precedenza.

Perduta competitività, al punto da dire:
«Now or never!».

Ma ce la farà.
Mancano ancora tre quattro minuscoli pezzi del puzzle a incastrarsi nei punti giusti.
Lo seguiremo in settimana.
Lo capiremo sicuramente.
E allora gli obiettivi dichiarati a suo tempo non resteranno soltanto i vaticinî del Macbeth!

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